“Mamma, ma è una storia vera?”, mi ha chiesto Beatrice (6 anni) appena abbiamo finito di leggere insieme il libro.
“Sì, lo è. E sono fatti accaduti nella nostra città, Trieste.”
Non è la prima volta che affronto con mie figlie temi sociali e storici complessi, forti, drammatici. In queste occasioni, i libri diventano strumenti che racchiudono nelle loro pagine informazioni e riflessioni che ci aiutano a costruire idee e ideali. I libri belli sono capaci di fare questo valorizzando allo stesso tempo anche l’estetica e facendosi portatori d’arte.
Arte ed etica. Due termini che possono stare insieme?
Credo che non sia errato dire che l’arte ha un valore etico tanto più grande quanto più è forte la sua capacità di risvegliare le coscienze e tener vivi i ricordi. Proprio l’altra settimana ero a una conferenza dove il teologo Vito Mancuso incitava a leggere sulla carta per imparare poi a leggere il mondo e la vita, ed è con questo spirito che insieme a Ginevra e Beatrice mi avvicino ai libri, soprattutto ai libri come quello che sto per presentarvi.
La trisnonna Clementina e la Risiera di San Sabba è un piccolo libro dal formato quadrato, scritto da Alessandro Slama, illustrato da Roberta Zucca, e pubblicato da Bora.La, marchio della casa editrice triestina White Cocal Press (2020).
È la storia realmente accaduta di Clementina Tosi, bisnonna dell’autore, nata nel 1884 a San Colombano al Lambro.
A quel tempo non c’erano le automobili, ma le carrozze con i cavalli, non c’erano nemmeno la TV e i telefoni cellulari e le persone si scrivevano lettere per comunicare quando erano lontane.
Clementina si sposa con Arturo e insieme si trasferiscono a Trieste, dove hanno due figlie: Bianca e Ines.
Rimasta vedova, e con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, Clementina decide di affittare alcune stanze della sua grande casa in via Ireneo della Croce. Un giorno arrivano due inquilini molto particolari: Valentino Molina, veneziano e capitano dei Bersaglieri, e Enzo Barzellato, originario di Pola e telegrafista della Marina.
Portarono con loro un oggetto speciale, molto pericoloso per quei tempi. Lo nascosero in un sacco di farina. Cosa c’era nel sacco?
I due nascondono una… radio, utilizzata per inviare messaggi segreti agli alleati a Brindisi. Purtroppo i nazisti vengono a sapere del nascondiglio e mettono in prigione tutti quelli che si trovano nella casa, compresa Clementina, colpevole di non aver parlato.
Ma i nazisti erano davvero cattivi, vi ricordate?
La trisnonna Clementina viene portata alla Risiera di San Sabba e viene spinta in un grande camino.
Un’immagine che occupa la doppia pagina ritrae Clementina diventata eterea, in alto nel cielo.
La guerra finisce lasciando attorno distruzione e macerie.
E la trisnonna Clementina?
Probabilmente ancora adesso spera che qualcuno ricordi la sua storia per non permettere che si ripeta.
Il testo di questo libro dialoga con il bambino attraverso domande che lo invitano a una lettura attiva. Clementina viene rappresentata in tutta la sua semplicità e umanità, con un sorriso sul volto che lascia spazio con l’avanzare della guerra alle lacrime e alla preoccupazione. I soldati nazisti sono disegnati in maniera essenziale, tutti omologati e impegnati a eseguire ordini con freddezza.
La risiera di San Sabba è stata un lager nazi-fascista e nel 1965 è stata dichiarata monumento nazionale.
27 gennaio 2020, Giornata della Memoria. Leggiamo ai bambini la Storia per aiutarli a far germogliare i semi del coraggio. Il coraggio di essere persone migliori. Sempre.
Buona lettura!
La trisnonna Clementina e la Risiera di San Sabba è adatto a partire dai sei anni e può essere acquistato sul sito Botega.La.
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