Dopo aver letto uno dopo l’altro i libri con protagonista la simpaticissima Mortina, nata dalla fantasia di Barbara Cantini ed editi Mondadori, ho avuto la fortuna di poter intervistare l’autrice.
E allora ecco qua di seguito l’intervista, assolutamente da non perdere se anche voi siete dei fan di Mortina. 🙂
– Ho letto che hai lavorato come animatore di cartoni animati e hai il diploma in animazione cinematografica. Come sei passata a illustrare e poi scrivere libri?
In verità dopo gli studi artistici e prima del diploma in cinema d’animazione, mi sono laureata in conservazione e restauro di tessuti e costumi antichi (la mia passione per gli abiti d’epoca credo che un po’ traspaia anche nei miei libri!).
La mia immaginazione e la voglia di disegnare però non mi hanno permesso di restare in quel settore. Tra la passione per l’illustrazione e la creazione dei personaggi insieme a quella per i cartoon, all’inizio ho deciso di seguire quest’ultima, poiché l’idea di imparare a dar vita ai personaggi attraverso il movimento mi sembrava (ed è) fantastica.
Con il passare del tempo mi sono resa conto però che la mia passione principale erano i libri illustrati e da lì la decisione di accostarmi a questo mondo in modo esclusivo.
Il passaggio alla scrittura è stato invece più lento, anche più “rispettoso” oserei dire, ed è avvenuto passando attraverso il piacere di iniziare a immaginare i miei personaggi e il loro mondo. Chi erano, cosa facevano, qual era il loro vissuto?
Mortina è nata così, dopo una lunga gestazione, a partire da un semplice schizzo sul mio blocco da disegno. Avevo disegnato una bambina stralunata, inizialmente in compagnia di un pipistrello balbuziente, che poi lavorandoci si è “trasformato” in un cane, il Mesto che conosciamo ora. Per non farla sparire dalla memoria è stato sufficiente essermi fermata quel disegno e un unico appunto scritto “Mortina”.
– C’è qualche autore per ragazzi a cui ti ispiri?
Le influenze che ho come autore provengono da tante diverse ispirazioni. Si va dai libri, ai cartoon, ai film, all’arte, alle serie Tv, ai fumetti fino al teatro, senza dimenticare la vita e le esperienze vissute.
Colleziono tanti albi illustrati e ho bisogno in generale di osservare, di guardare quotidianamente cose tra le più svariate e che mi colpiscano la fantasia e l’immaginario. Soffro di quella che chiamo “bulimia visiva”, come ho già avuto modo di dire in un’altra intervista.
Tra gli autori per ragazzi che amo ci sono M. Twain, J.K. Rowling, Calvino, A. Lindgren, Lemony Snicket, J. Kelly, Rodari, L.M. Alcott, Palacio, Vamba, Collodi, per citarne solo una piccola parte!
– Il bimbo vestito da lupo nel primo libro è un riferimento a Max del libro Nel paese dei mostri selvaggi di Sendak?
Certamente, è un omaggio a Sendak 🙂
I libri di Mortina sono ricchi di citazioni di cose che amo …Chissà, forse un giorno potrei creare una “caccia alla citazione”, con un premio per chi riesce scovarle tutte 😉
– Mortina è una simpaticissima bambina zombie. Come è nato il suo personaggio?
Il personaggio di Mortina ha preso forma ai tempi in cui frequentavo la scuola di animazione, ormai 12 anni fa. Tutto è partito dal disegno della piccola zombie e dal gioco di parole Mortina-Martina. Ho poi ripreso l’idea a cavallo tra il 2015-2016, sviluppandole intorno una storia e un contesto di vita familiare. A livello narrativo ho scelto senza esitazione di portare un’ambientazione “fantastica” in un contesto generale di realtà e non di creare un mondo apposito popolato solo di mostri e fantasmi.
– I libri oltre a essere divertenti, portano anche il messaggio di andare oltre alle apparenze e dell’importanza dell’amicizia. Mortina ha paura di non essere accettata ma gli altri bambini alla fine non hanno paura delle differenze.
Questo messaggio è voluto o prevale l’aspetto divertente?
Certamente la spinta di fondo è una storia sull’amicizia, in un contesto un pochino creepy (per il quale ho una propensione fin da piccola), ma il racconto non è nato in modo “costruito” per portare un messaggio piuttosto che un altro.
Va da sé che nel momento in cui la protagonista è una bambina zombie in un contesto di “normalità”, sia ambientale che soprattutto di sentimenti e desiderio di amicizia, il problema dell’accettazione e della diversità si pone necessariamente. Il tratto importante di Mortina è quello di riuscire ad andare oltre la paura del rifiuto e fare della sua “terribile” diversità il suo punto di forza, offrendo così agli altri bambini la possibilità di vivere avventure diverse dall’ordinario.
Il mio approccio poi è sì gotico, per le situazioni e le illustrazioni (e mi viene detto sempre) ma prevale sempre una forte ironia che riesce a riportare anche gli aspetti macabri e grotteschi su un piano affrontabile e perché no, anche divertente per dei bambini.
– Le illustrazioni occupano una parte fondamentale del libro. Che tecnica usi?
Sì, la mia origine è l’illustrazione e il libro nasceva pensato addirittura come un albo, di dimensioni più grandi rispetto al formato finale. Dimensioni che per scelte editoriali poi sono state ridotte, anche per avere un libro più maneggevole in una lettura autonoma da parte dei bambini. Le illustrazioni sono importanti al pari del testo, raccontano sì la storia, ma permettono di dire anche più cose rispetto al testo, approfondire i personaggi e arricchire la storia di sotto-storie, grazie anche alle didascalie.
Utilizzo matita e carta solo per la fase degli studi dei personaggi, gli schizzi e lo storyboard, mentre per definire il disegno in bianco e nero e poi a colori utilizzo la tecnica digitale, che permette un maggior controllo delle correzioni e ormai ha anche una perfetta simulazione del disegno con le tecniche classiche. Ho una Wacom Cintq e un Ipad-Pro, ovvero una sorta di monitor/tavoletta grafica sui quali disegno direttamente con la penna digitale, come farei su un foglio.
– E infine una domanda fatta da mia figlia…ci saranno altri libri su Mortina?
…Sì! Visto il successo della serie l’editore mi ha chiesto una quarta storia, che ho finito di scrivere da poco e che mi appresto a iniziare a disegnare. L’uscita è prevista per Giugno prossimo.
Un “mostruoso” saluto a tutti i lettori!
[…] “A livello narrativo ho scelto senza esitazione di portare un’ambientazione fantastica in un contesto generale di realtà e non di creare un mondo apposito popolato solo di mostri e fantasmi”, dice l’autrice Barbara Cantini in un’intervista. […]