Un piccolo libro per affrontare con il sorriso queste strane giornate: I Raffreddori di André François, edito da Orecchio Acerbo (febbraio 2020). Una novità che arriva negli scaffali delle librerie proprio al momento giusto. In molte regioni i bambini sono a casa da scuola, e allora possiamo sfogliare insieme a loro le pagine di questo libro per prendere un po’ in giro i fastidiosi malanni di stagione, e in particolar modo l’insopportabile… R A F F R E D D O R E!… Etciù!
André François fu un pittore, scultore, cartoonist, graphic designer, nato nel 1915 a Timisoara, città che quella volta apparteneva all’impero austro-ungarico, e ora alla Romania. Frequentò la scuola di Belle Arti di Budapest e nel 1934 si trasferì a Parigi. Lavorò in svariati ambiti artistici per poi iniziare nel 1946 la sua attività di autore e illustratore di libri.
“Les larmes de crocodile”, pubblicato nel 1954 (e ristampato nel 2004) da Robert Delpire, è il libro che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
André François fu uno di quegli artisti che negli anni Cinquanta contribuirono a creare un nuovo modo di pensare ai libri per l’infanzia, con formati innovativi e senza intenti moralistici.
Les Rhumes (I Raffreddori) fu inizialmente pubblicato nel 1966 nell’ambito di una campagna pubblicitaria dei laboratori Beaufour; nel 2011 Robert Delpire lo aggiunse al catalogo della sua casa editrice (Delpire Éditeur).
Ed ecco che finalmente la casa editrice Orecchio Acerbo ci porta Les Rhumes in Italia, con il titolo I Raffreddori e la traduzione di Paolo Cesari.
Ma… cosa sono i Raffreddori? Sono delle strane creature che – a differenza di molti altri animali dell’antichità – sono riuscite a sopravvivere fino ai giorni nostri.
Il Kubo: estinto;
il Serpente Thermogene del Primo Terziario: oggi sconosciuto;
lo Strumpf: è esistito davvero?
… La Rana Divoratrice di Marmellata: troppo fastidiosa. Sterminata!
Nascono allora nel piccolo e grande lettore diverse domande su come abbiano fatto i Raffreddori a restare in vita.
L’ironia creata dalla personificazione del raffreddore entra nel vivo.
…fin dalla più tenera età, si insegna ai bambini che non si deve prendere il Raffreddore.
Mai come in questo momento raccomandiamo ai nostri bambini di lavarsi le mani per non prendere le malattie causate da virus e batteri. E questa corrispondenza tra un concetto astratto e uno concreto ma allo stesso tempo inventato (e cioè non prendere [catturare] i Raffreddori [creature]) causa l’effetto ironico che continua in questo modo in tutte le pagine.
L’autore parla di questi animali come fosse impegnato nella stesura di un breve trattato scientifico.
L’origine dei Raffreddori si situa molto lontano nella preistoria, nella zona di Manfreddonia.
Inizia una carrellata di tutti i diversi tipi di Raffreddori: il Raffreddore Banale, il Raffreddore da Fieno, il Raffreddore Passeggero, il Raffeddore Grave, il Raffreddore Curato…
Il filo conduttore sono le espressioni quotidiane associate ai bambini raffreddati.
E se tanti Raffreddori si mettono insieme cosa formano?
[…] le epidemie di Raffreddori.
Il formato del libro è all’italiana (più sviluppato in larghezza) e di piccole dimensioni. Per le immagini l’autore ha utilizzato pennello e inchiostro nero, mentre per il testo sono utilizzati i colori verde, rosso, nero e marrone.
I bambini iniziano a comprendere l’ironia intorno ai 6 anni, ed è quindi a partire da questa età che possiamo sorridere insieme a loro leggendo le pagine di questo libro.
Buona lettura!