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Un materiale Montessori: la scatola per imbucare

Scatola per imbucare cassetto

Gli studi di Maria Montessori, insieme a quelli di altri pedagogisti, psicologi e medici della prima metà del Novecento, hanno contribuito a costruire una nuova immagine dell’infanzia, che è stata poi confermata dalle più recenti teorie. Il bambino viene finalmente visto come una personalità a sé – diversa dall’adulto. Attraverso il concetto dell’embrione spirituale, Maria Montessori spiega che non siamo noi adulti a plasmare il bambino, ma è il bambino stesso a portare in sé la chiave del proprio enigma individuale, avendo allo stadio potenziale tutte le direttive di sviluppo e un dato piano psichico. Educatori e genitori sono quindi chiamati a interpretare un ruolo nuovo, apparentemente passivo, ma che richiede in realtà due azioni fondamentali: l’osservazione della nuova vita e la preparazione dell’ambiente.

Scatola per imbucare rossa

Osserviamo un po’ il bambino nell’ambiente che è suo, e che la sua stessa natura reclama. Noi vedremo come egli lavori da sé al proprio perfezionamento. La strada giusta gli è indicata non solamente dagli oggetti che adopera, ma altresì dalla possibilità di riconoscere da solo i propri errori per mezzo di questi oggetti. E che faremo noi? Nulla. Noi ci siamo interessati di procurargli ciò che gli occorre. Ora dobbiamo saperci vincere, tirarci in disparte e osservarlo, seguirlo quasi a una certa distanza, senza affaticarlo col nostro intervento, ma anche senza mai abbandonarlo. (Montessori M., Il bambino in famiglia, Garzanti)

Vi suggerisco allora un materiale molto interessante, utilizzato nella pedagogia montessoriana, che ho iniziato a proporre ai bambini con i quali lavoro.

Sto parlando della scatola per imbucare.

Si tratta di una scatola generalmente in legno, con un foro nel quale va inserito un oggetto, come ad esempio una pallina se l’apertura è circolare. Io ne ho due leggermente diverse tra loro: una scatola presenta anteriormente un cassetto, mentre l’altra ha un lungo vassoio. Entrambe le ho acquistate in un negozio online che trovo davvero molto interessante: Happy Babies. Vi invito a darci un’occhiata!

Questo materiale aiuta il bambino a sviluppare la coordinazione occhio-mano e il concetto di permanenza dell’oggetto, apprendimenti fondamentali nel periodo che Piaget definisce sensomotorio. Quando il bambino inserisce la pallina nel buco, ai suoi occhi questa scompare per poi ricomparire da un’altra parte. Comincia così a capire che l’oggetto continua ad esistere anche se non lo vede, e che lui può agire sull’oggetto stesso. Questo materiale si può proporre a partire dai nove mesi. Ai bambini più grandi – intorno ai due anni – possiamo lasciare a disposizione palline di diverse grandezze. S’impegneranno a confrontarle tra loro, verificando qual è la dimensione che riesce a passare attraverso il foro.

Conoscevate questo materiale? Lo utilizzate? Fatemi sapere. 😊

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