Lungo il mio percorso nella letteratura per l’infanzia, mi sono spesso imbattuta in pareri contrari agli adattamenti dei classici, siano essi romanzi o fiabe, fatti con lo scopo di rendere tali testi fruibili fin da subito ai bambini. Questo perchè capita che a volte tali adattamenti siano fatti in maniera superficiale, ribaltando completamente il significato del racconto. Si rischia così che il bambino perda completamente interesse per quella storia o al contrario rimanga legato alla versione semplificata privandosi più avanti del piacere di conoscere la versione originale.
D’altra parte ci sono adattamenti fatti con molta cura, dove l’autore che si avventura in quest’ardua impresa, ha un abilità tale da rendere la nuova versione una risorsa che permette anche ai più piccoli di entrare a contatto con una parte della letteratura che altrimenti, per la lunghezza dei testi o la particolare crudezza di particolari, gli sarebbe preclusa ancora per un po’.
Canto di Natale e altri racconti di Sara Marconi, illustrato da David Pintor ed edito Lapis, 2018 è a mio parere un adattamento particolarmente bello de I racconti di Natale di Charles Dickens.
Nella prefazione, Maddalena Pennacchia, insegnante di Letteratura Inglese presso l’Università di Roma scrive:
” L’adattamento è pratica culturale antica che ha favorito la circolazione di contenuti immaginativi fin dall’età classica. E se qualcosa si perde, come sempre accade nei processi di trasformazione, molto altro si può guadagnare. Questa dinamica si ritrova appieno nel felice adattamento di Sara Marconi…”.
Sara Marconi è una scrittrice italiana di romanzi per ragazzi, laureata in storia della Lingua Italiana a Bologna.
Canto di Natale è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens. È il più importante della serie dei Libri di Natale, che include anche Le campane, Il grillo del focolare, La battaglia della vita e Il patto col fantasma.
In questa versione edita da Lapis, viene mantenuta la suddivisione in cinque parti di Canto di Natale.
Era la vigilia di Natale è faceva freddo.
Ebenezer Scrooge stava lavorando, come sempre con la porta aperta: gli serviva per tenere d’occhio il povero Bob, il suo impiegato, che tutto intabarrato in un’enorme sciarpona bianca copiava lettere su lettere battendo i denti.
Il protagonista è Ebenezer Scrooge, un uomo ricco e avaro, che passa la vita pensando solo al lavoro, senza curarsi delle persone accanto a lui. Tornato a casa, gli si presentano uno dopo l’altro il fantama dei Natali passati, quello del Natale presente e lo spirito dei Natali futuri. Grazie ai viaggi che fa con i tre spiriti, Scrooge si rende conto di tutto quello che sta perdendo a causa e del suo egoismo e della sua indifferenza, e tornato alla realtà riscopre i veri valori della vita e del Natale.
“Buon Natale, ragazzo mio, ma Buon Natale davvero. Non solo le aumenterò lo stipendio, ma voglio fare qualcosa per la sua bella famiglia. Ne parleremo oggi pomeriggio, con calma. …”
Il testo è arricchito dalle suggestive immagini dell’illustratore spagnolo David Pintor.
Nel libro ci sono gli adattamenti di tutta la serie dei libri di Natale di Dickens.
Sara Marconi riesce bene a tramettere nella sua opera l’intento di Dickens, che era quello di attenersi alla tradizione inglese e allo stesso tempo denunciare la povertà, i soprusi e le ingiustizie della società, non senza uno humour di fondo che dà colore allo scritto.
Una lettura tutta natalizia, che consiglio per la sua accuratezza e freschezza, adatta ai bambini a partire dagli otto anni.