Ci sono temi che a volte non riusciamo ad affrontare con i nostri figli, perché ci mancano le parole giuste. Di fronte ad alcune domande dei bambini proviamo imbarazzo, e abbiamo paura che le nostre risposte da adulti possano essere inadatte. Preferiamo allora restare in silenzio e bisbigliare un frettoloso: “Te lo dirò più avanti!”. I bambini però non smettono di interrogarsi, e le spiegazioni che provano a darsi da soli rischiano di essere lontane dalla realtà, e cariche d’incertezze. I libri possono diventare in questo caso i nostri alleati migliori, aiutandoci a instaurare un dialogo autentico con i più piccoli.
Sam e Pen è un albo scritto da Lorenza Farina, illustrato da Valentina Malgarise e pubblicato da Paoline Editoriale Libri, (marzo 2021). Nel libro si parla di malattia e di coraggio, di sofferenza e di amore tra fratelli.
Sam aveva otto anni e gli piaceva andare a scuola. Penelope ne aveva sei, ma a scuola non aveva nessuna voglia di andarci.
Sam e Pen sono fratello e sorella e hanno tutta l’estate davanti prima che inizi la scuola. Hanno una formula magica per difendersi dal Succhiasangue che ha già portato via una parte del nome di Sam che in realtà si chiama Samuele.
[Pen] Non era coraggiosa come Sam che saliva sulla cima della collina e poi si gettava a testa in giù nel fiume.
Ogni volta che Sam si tuffa e riemerge dall’acqua, si sente più forte del Succhiasangue. Un giorno di luglio però il mostro tanto temuto appare senza preavviso, divora i globuli rossi di Sam, lasciandolo senza forze e costringendolo ad andare in ospedale. Pen si annoia a giocare da sola, e un pomeriggio d’ottobre corre in cima alla collina, e si tuffa nell’acqua come faceva il fratello.
Quando finalmente riemerse dal vortice d’acqua respirò affannosamente.
– Ce l’ho fatta, Sam, ce l’ho fatta! – gridò dopo aver ripreso fiato.
È un gesto liberatorio per Pen, capace di farla sentire coraggiosa e di esorcizzare le sue paure. Quando torna a casa, Sam è lì ad aspettarla.
Una lettura – adatta dai sette anni – che affronta un tema doloroso, permettendo però di mantenere viva la speranza.