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Rispecchiarsi negli albi illustrati: La bambina di vetro e Una mamma è come una casa – Topipittori

Rispecchiarsi negli albi

Oggi vi presento due albi illustrati che ho letto e riletto più volte insieme alle mie bambine e poi da sola. Immagini e parole che mi hanno toccata come donna, mamma, fino a raggiungere la bambina che sono stata. Due libri che sfiorano l’anima come solo l’arte sa fare. Ed è proprio il valore estetico nella sua universalità a trasformare le pagine in uno specchio che ci riflette nel profondo. Possiamo ad esempio immedesimerci nella bambina di vetro, o prendere le distanza dalla sua fragilità, ma qualcosa in noi viene mosso da queste letture, si scrolla dalla polvere che a volte il tempo fa accumulare, permettendo così ad emozioni e ricordi di tornare in superficie, e facendo forse scorrere qualche lacrima.

Oltre ad essere accomunati dalla bellezza, i libri che vi propongo oggi sono due novità della casa editrice Topipittori.

La bambina di vetro è un albo illustrato di Beatrice Alemagna, portato finalmente in Italia da Topipittori (gennaio 2020). È uscito per la prima volta nel 2002 in francese nel catalogo Seuil jieunesse. Pubblicato in America da Enchanted Lion Books a dicembre 2019, è stato nominato uno dei migliori libri illustrati dal New York Times e dalla New York Public Library (New York Times/New York Public Library Best Illustred Children’s Books Award).

Per scrivere questa storia Beatrice Alemagna si è ispirata a Giacomo di cristallo di Gianni Rodari, una storia contenuta inizialmente nella raccolta Favole al telefono edita da Einaudi nel 1962. A febbraio 2011 i tipi di Emme Edizioni, propongono un albo illustrato con il singolo racconto di Giacomo di cristallo, illustrato da Vitali Konstantinov.

La stessa Alemagna, riferendosi alla protagonista del suo libro dice: “Si potrebbe dire che Gisèle, la protagonista di questo libro, sia la sorellina francese di Giacomo […].”

I fratelli però non sono mai uguali, e anche Giacomo e Gisèle mostrano fondamentali differenze, nell’aspetto e nel significato stesso del racconto.

Entrambi sono trasparenti e i loro pensieri sono visibili a tutti.

Giacomo però è in realtà un bambino in “carne ed ossa”, ed è amato da tutti per la sua lealtà. Gisèle invece è di vetro e quindi fragile. La sua trasparenza è una qualità solo durante l’infanzia, ma poi…

La gente si arrabbiava con lei, continuamente: “Non riesci a smettere di pensare?”; oppure “Non ti vergogni di mostrare questi orrori?”

Giacomo viene messo in prigione da un dittatore arrivato in città (si sa, alle dittature non piace mai la verità), ma rimane fonte d’ispirazione e speranza per tutti i cittadini. Il finale di Rodari è in linea con il suo pensiero di poter trasformare la realtà attraverso il potere dei pensieri e delle parole. Giacomo di cristallo è più forte di ogni dittatura perchè la verità è più forte di qualsiasi cosa.

Gisèle invece, stanca di essere maltrattata da tutti, decide di andarsene dalla sua città.

Una grossa lacrima di cristallo le rotolò giù da un occhio.

La bambina di vetro vive il dramma di non essere accettata dagli altri per quella che è. Non è più quindi una storia sul potere della verità, quanto sull’accettazione di sé stessi, con le proprie fragilità ma “tutti interi”.

Lo stile di Beatrice Alemagna è inconfondibile, con il suo tratto imperfetto, perché proprio nell’imperfezione si nasconde l’unicità. Per questo albo utilizza matite, collage e inchiostro di china blu. Gisèle viene rappresentata con un contorno azzurro ed è sempre nuda, metafora di come ci sentiamo anche noi quando i nostri pensieri diventano troppo trasparenti.

A ottobre 2019 è uscito un altro capolavoro di Beatrice Alemagna, sempre per la casa editrice Topipittori, dal titolo Le cose che passano. È andato subito esaurito, ma finalmente è disponibile in libreria la ristampa (febbraio 2020). Pagine opache si alternano a quelle traslucide, che contribuiscono a rendere graficamente il senso di caducità delle cose. Nella vita sono molte le cose che passano e si trasformano. Tutte, tranne… Vi lascio il piacere di scoprirlo da soli, ma vi anticipo che in qualche modo si lega al prossimo libro che vi propongo.

Una mamma c’est comme une maison è un albo illustrato di Aurore Petit pubblicato a settembre 2019 dalla casa editrice francese Les Fourmis Rouges. Quando le libraie di Spazio B**K  l’hanno scoperto, sono rimaste entusiaste e lo hanno trovato subito adatto al catalogo Topipittori. Una mamma è come una casa è quindi stato tradotto in italiano, e da febbraio 2020 è disponibile nelle librerie grazie ai tipi di Topipittori.

Un albo che incanta per la sua tenerezza e che acquista forma e vivacità grazie all’utilizzo di colori accesi e fluorescenti.

La prima cosa da fare è… aprire la sovracoperta che diventa un poster colorato. Poi possiamo immergerci nel mondo di una mamma, un papà, e un bambino, nel loro primo anno di vita insieme.

Il titolo è una metafora, una figura retorica che avvicina mamma e casa senza però far coincidere una con l’altra. Le metafore ci accompagnano in tutte le pagine.

Una mamma è come una casa.

Una mamma è come un’automobile.

Una mamma è come un nido.

Una mamma è come la cima di una montagna.

Il tratto è semplice e lineare, e i colori pieni. Nella prime due scene il bambino è ancora dentro la pancia della mamma, e il papà è vicino. Ecco che una nuova vita vede la luce, ma non è ancora consapevole di essere qualcosa di diverso dalla sua mamma che lo tiene attaccato alla propria pelle, al sicuro.

La fascia per uscire all’aperto, l’allattamento, il primo sguardo… i primi momenti insieme. Piano piano il piccolo prende consapevolezza di sé e inizia a “fare cose” e a guardare la mamma che le fa. Il tappeto pieno di giochi da esplorare, le gite all’aperto, i primi libri, le prime pappe.

Una mamma cambia.

L’unica frase che non è una metafora. L’esperienza della maternità ci cambia nel profondo come donne, e tagliarci i capelli diventa spesso un modo per mostrare all’esterno quella trasformazione interiore. Il papà è presente in molte pagine; sostiene la mamma con la propria vicinanza, aiutandola nei lavori domestici o imboccandola quando ha le mani occupate ad accudire il piccolo.

La mamma è come una casa, dove il bambino prima ci abita, per poi uscire e andare a esplorare il mondo, sapendo che potrà sempre fare ritorno a casa, dalla mamma.

I libri che vi ho presentato in questo articolo sono adatti a partire dai 4 ai 99 anni. 😉

Buona lettura!

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