Oggi volevo presentarvi – attraverso un’intervista – l’illustratrice Susy Zanella. Le mie bimbe si sono innamorate delle sue illustrazioni nell’albo Il coccodrillo in bicicletta, edito da Sassi Junior (agosto 2019), con il testo di Giulia Pesavento.
I colori vivaci, brillanti, dai forti contrasti, caratterizzano tutto il lavoro di Susy che con il disegno ha trovato un modo per esprimere se stessa e parlare di emozioni attraverso belle storie che hanno per protagonisti animali. Le sue immagini ci raccontano di un leone che si trova a dover gestire la sua rabbia, una piccola ape che diventa grande grazie all’incontro con i libri, una pantera che non riesce a vedere la propria bellezza…
Ecco la chiacchierata virtuale che ho avuto il piacere di scambiare con quest’artista.
• Sono rimasta incantata dalle tue illustrazioni suggestive, dai colori brillanti e i forti contrasti cromatici. Quando è nata la tua passione per il disegno? E quando si è orientata verso gli albi illustrati?
Ho amato il disegno fin da piccola. Il mio gioco preferito lo chiamavo “Ufficio”: immaginavo di lavorare in un ufficio dove disegnavo, coloravo, scrivevo e timbravo su fogli bianchi che dovevano diventare delle lettere meravigliose da spedire.
Crescendo ho continuato a disegnare, ma non sapevo ancora cosa avrei fatto da grande. Ho frequentato l’Istituto d’Arte Dosso Dossi della mia città natale, Ferrara, e in quel momento volevo fare l’artista, desiderio che è durato molto poco.
Dopo l’Istituto d’Arte ho iniziato l’Accademia di Belle Arti a Bologna e in quel periodo credevo di voler fare fumetti; nel frattempo – non ricordo bene come – ho iniziato a seguire un corso d’illustrazione per libri per ragazzi, così sono approdata al mondo dell’illustrazione e mi sono letteralmente innamorata dell’albo illustrato. Da quel momento ho deciso che era il lavoro che avrei voluto fare.
Purtroppo però non sono riuscita a seguire la mia strada, e per molti anni ho smesso di credere che avrei fatto l’illustratrice per seguire forse il percorso più semplice. Poi però con l’arrivo della mia bimba ho deciso di tornare in carreggiata e così mi sono rimessa a disegnare seriamente, che poi in fin dei conti non avevo mai smesso del tutto, e dopo altri anni e innumerevoli corsi di illustrazione sono riuscita finalmente a realizzare il mio sogno, per cui solo ora posso dire di essere davvero un’illustratrice.
• Ho letto che i tuoi disegni rispecchiano spesso il tuo mondo interiore. Il leone di Una rabbia da leone è nato in un periodo in cui ti sentivi molto arrabbiata, mentre la pantera nera di Un’ombra sulla luna rappresentava il tuo stato d’animo di un momento della tua vita in cui “volevi essere presente a tutti i costi, ma non essere vista per niente, quando volevi sparire e stare lontano dagli altri, quando volevi essere come tutti gli altri e invece eri sempre solo tu”.
Cosa significa per te disegnare? Come nascono i tuoi disegni?
Disegno sempre, in ogni stanza tengo fogli e matite per disegnare nei momenti morti. Anche se ho lavorato tutto il giorno ad un libro, mi siedo sul divano per riposarmi e inizio a fare qualche schizzo a matita, così per dare sfogo ad altre idee. Disegno perché mi fa stare bene, mi piace creare un’immagine guardarla e poter dire: “Che bella!”
È anche l’unico modo che conosco per esprimere meglio quello che sento.
Come nascono i miei disegni? A volte non capisco neanch’io come nascono i miei personaggi, e le mie storie; spesso in un momento qualsiasi, attraverso una frase o un affermazione, che posso dire io o sentire da altri, nasce il “titolo iniziale” da dove prendo spunto per una storia. Altre volte invece l’idea resta sedimentata, dentro di me, ed esce solo al momento giusto, come per Leone di Una rabbia da Leone edito da Sassi Junior; è stato nascosto per mesi nei miei pensieri come fosse una sensazione, poi è comparso fisicamente quando quel giorno mi sono arrabbiata e l’ho disegnato.
Lo stesso è stata per Nera di Un’ombra sulla luna edito da Edizioni Clichy. Nera parla di me, cercavo di dare una forma al mio stato d’animo. Nera ha visto due versioni prima di diventare quello che è ora (a volte i miei progetti vengono fatti anche tre volte prima di diventare definitivi). Nera è nata senza testo e aveva bisogno sicuramente di una voce forte per esprimere quello che volevo dire, così ho chiesto a Maddalena Schiavo di scrivere per questo progetto e lei con entusiasmo ha accettato. Maddalena è una bravissima autrice oltre che una cara amica, per Nera ha saputo usare le parole giuste e grazie a lei è nata una bellissima storia, di cui siamo entrambe molto orgogliose.
• Quale tecnica hai usato per gli albi illustrati pubblicati finora?
Lavoro esclusivamente in digitale.
Inizialmente lavoravo solo con le tecniche pittoriche: acrilico, cera, matite, collage, ed ero anche convinta che non avrei mai usato il computer per le mie immagini, questo perché andava contro al mio pensiero che i disegni si dovevano fare solo ed esclusivamente a mano. Negli anni mi sono resa conto che tutto questo mi limitava moltissimo. Non sono mai stata convita fino in fondo di ciò che creavo, cambiavo spesso idea sui miei disegni, per cui a volte mi trovavo ad avere un’immagine che avrei dovuto rifare perché non mi piaceva. Così sono passata a lavorare in digitale; ora posso cambiare le mie immagini all’infinito e vi assicuro che capita spesso.
La campiture di colore e le texture continuo a realizzarle con le tecniche pittoriche in base a ciò che devo realizzare, poi le scansiono per trasferirle al computer.
• Come è nata la collaborazione con Giulia Pasavento con la quale hai fatto due libri?
Giulia collabora con Sassi, per cui quando ho proposto alla casa editrice i miei progetti e loro li hanno accettati, hanno chiesto a lei di occuparsi del testo, e credo sia stata davvero brava. In Una rabbia da Leone mi è piaciuta molto la sua idea di chiamare la rabbia Furia.
• Voglio la luna è un libro di divulgazione scientifica. Hai avuto bisogno di una preparazione particolare per illustrarlo?
Illustrare un libro come Voglio la luna pubblicato da Editoriale Scienza è stata davvero una bellissima esperienza anche se non è stata facile. Mi sono trovata a riprodurre astronavi, razzi, sonde, che non avrei mai pensato di riuscire a realizzare. Devo confessare che mi sono divertita, anche se non sono i soggetti che sceglierei nelle mie rappresentazioni. Ho fatto davvero una ricca ricerca di immagini, molti argomenti li ho imparati mentre realizzavo il libro, e nel frattempo ero seguita passo passo dalla redazione che mi ha aiutata a capire ciò che per me a volte era incomprensibile.
• Diventare regina è un inno ai libri e alla lettura. A te piace leggere? Hai un genere preferito?
Non sono una lettrice accanita, non perché non mi piaccia leggere, ma perché non sempre riesco a trovare il libro che mi catturi davvero. Spesso quello che leggo mi annoia, non ho un genere preferito, basta che sia un buon libro. L’ultimo libro che ho letto tutto d’un fiato e di cui mi sono completamente innamorata è stato L’amico immaginario di Matthew Dicks, che ho letto in pochissimi giorni.
In questo periodo invece mi sto immergendo nei libri di Brian Selznick come con Il tesoro dei Marvel e La straordinaria invenzione di Hugo Cabret.
• Adesso abbiamo parlato di Susy artista, ma tu sei anche mamma di tre bimbi. Quanti anni hanno? Cosa dicono del tuo lavoro?
Sono mamma di due gemelli, Marco e Alessio, di 10 anni e di una bimba, Noemi, di anni 7. Quando sono nati non facevo l’illustratrice, ma lavoravo come grafica. I miei figli hanno vissuto insieme a me tutto il cambiamento, e conoscono molto bene l’importanza che ha per me il mio lavoro, infatti quando vedono i miei libri nelle librerie e nelle biblioteche reagiscono con molto entusiasmo, come me del resto. I miei bambini hanno contribuito a darmi tantissimi spunti per i miei libri, ad esempio il libro Quando mi sveglio edito da Sassi Junior testo di Irena Trevisan, è nato una mattina mentre cercavo di svegliare Noemi. Noemi è una gran dormigliona e ogni volta che cercavo di svegliarla cadeva inesorabilmente nel mondo dei sogni, stiracchiandosi in ogni posizione; così mi sono immaginata la storia di un orsetto dormiglione.
“Quando inizio a sbadigliare,
so che è ora di dormire.
Chiudo gli occhi e, in un baleno,
i miei sogni vengono da me.”
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Grazie a Susy Zanella per questa chiacchierata. Vi metto qui di seguito i titoli, le autrici (o autori) dei testi e le case editrici dei libri citati nell’intervista, dei quali Susy ha creato le illustrazioni:
Il coccodrillo in bicicletta, testo di Giulia Pesavento, illustrazioni di Susy Zanella, Sassi Junior (agosto 2019). Età di lettura: da quattro anni.
Diventare regina, testo di Ester Tomè, illustrazioni Susy Zanella, Sassi Junior (agosto 2019). Età di lettura: da quattro anni.
Un’ombra sulla luna, testo di Maddalena Schiavo, illustrazioni Susy Zanella, Edizioni Clichy (aprile 2019). Età di lettura: da quattro anni.
Una rabbia da leone, testo di Giulia Pesavento, illustrazioni di Susy Zanella, Sassi Junior (marzo 2019). Età di lettura: da quattro anni.
Quando mi sveglio, testo di Irena Trevisan, illustrazioni di Susy Zanella, Sassi Junior (marzo 2019). Età di lettura: da quattro anni.
Voglio la Luna, testo di Andrea Valente e Umberto Guidoni, illustrazioni di Susy Zanella, Editoriale Scienza (febbraio 2019). Età di lettura: da otto anni.
Buona lettura!