“La ciliegia, normalmente sferica, di 0,7-2 centimetri di diametro, può assumere anche la forma a cuore o di sfera leggermente allungata. Il colore, normalmente rosso, può spaziare, a seconda della varietà, dal giallo chiaro al rosso quasi nero. Anche la polpa assume colorazione e consistenza diverse a seconda della varietà e passa dal bianco al rosso nerastro nel primo caso e dal tenero al croccante nel secondo caso. Il gusto è dolce, mai stucchevole, con punte di acidulo.”
Insomma leggendo queste righe tratte da Wikipedia scopriamo che la ciliegia è un frutto che ha diverse forme, colori e varietà.
No, non avete sbagliato blog, e non è neanche un articolo per parlare di frutta e verdura di stagione (in effetti nei supermercati cominciano a vedersi le prime ceste di ciliegie) ma è un modo per introdurvi la casa editrice che ha pubblicato il libro che sto per presentarvi: il Ciliegio Edizioni.
Il Ciliegio Edizioni nasce nell’aprile del 2003 e ama pensare ai libri come a piccole ciliegie rosse invitanti, adatte a tutti i gusti: “dai più raffinati a quelli più curiosi nella ricerca della passione che un frutto rosso sa trasmettere.”
La ciliegia – ehm, il libro – di oggi si intitola Mi chiamano Binocolo, scritto e illustrato da Marco Salogni ed adatto a partire dai 9 anni. Parla di temi impegnativi come il bullismo, l’accettazione di sè stessi, ma anche di amicizia, il tutto con delicatezza e un pizzico di suspense, creata dalle avventure che i protagonisti si trovano a vivere.
A proposito dell’ispirazione per la trama della storia l’autore dice: “Per il libro di Binocolo mi sono ispirato in parte alla mia infanzia, sono il terzo di una nidiata di 5 fratelli e sono cresciuto in piena libertà in una cascina di campagna dove ne inventavamo di ogni per passare la giornata. In compenso a scuola non ero a mio agio e mi sentivo fuori luogo. D’altra parte mi ispiro ai racconti che devo inventare tre mattine a settimana mentre come volontario Piedibus accompagno un plotone di bambini a scuola.”
Insomma una storia perfettamente calata nel mondo dei bambini.
Mi chiamo Binocolo, o meglio, tutti mi chiamano Binocolo a causa dell’insolita deformazione ossea che ho attorno agli occhi e che mi conferisce un aspetto bizzarro. Per questo motivo la gente mi evita; […]
Gli unici che non sono per niente spaventati da Binocolo sono gli immancabili bulliche non perdono occasione per prenderlo in giro. Binocolo vive con la madre e non ha mai conosciuto il padre del quale non sa niente. La sua vita è piuttosto solitaria fino a quando decide di sedersi accanto a Bea, una delle ragazze più carine della scuola. Cosa può volere Binocolo da Bea? Per prima cosa ha una segretissima cotta per lei e poi vuole aiutarla a superare la sua più grande paura… quella del buio.
Dovete sapere che i miei occhi particolari, fonte di tanti dispiaceri, mi conferiscono anche una qualità speciale: posso vedere le paure e parlare con loro.
Binocolo ha quindi un potere inaspettato: può letteralmente vedere le paure delle persone attorno a lui e ce ne sono davvero tante, di forme e dimensioni diverse. Aiutare Bea a superare quello che
la spaventa, dà inizio a una speciale amicizia e insieme fondano il Club del Coraggio. Nonostante un’iniziale diffidenza, causata anche da un boicottaggio ad opera dei bulli, pian piano arrivano al club i primi temerari. Ed ecco Oliver, che ha paura di tutti gli animali, Leonardo detto Spock che teme proprio le angherie dei bulli, Elisabetta Paganini, soprannominata Betty Page alla quale tremano le gambe ogni vita che si trova davanti a un pubblico. I ragazzi diventano un gruppo di amici inseparabile e insieme non solo possono sconfiggere ogni paura ma anche tener testa a quelli che li prendono in giro, perchè si sa, l’unione fa la forza. E quando le cose sembrano andare per il meglio, ecco che all’orizzonte appare un mistero da scoprire. Cosa centra Binocolo con la Villa dei Miracoli, una ex clinica ormai chiusa? Per svelare l’arcano vi consiglio di leggere il libro. 😉
Il testo è suddiviso in capitoli e una cosa che invoglia sempre Ginevra a leggere i testi un po’ più lunghi è fare insieme (o comprare) un bel segnalibro.
Inoltre la parte scritta è intercalare da disegni che aiutano l’autore durante la fase creativa a concretizzare le idee: “Quando scrivo, per caratterizzare i personaggi o parti della storia, riempio blocchi di disegni e schizzi, che mi servono per visualizzare velocemente le idee che mi passano per la mente… poi a volte faccio fatica a raccapezzarmi in fogli pieni di appunti e scarabocchi.”
Le illustrazioni che accompagnano il testo sono eseguite a pennarello su carta e poi colorate digitalmente.
Un libro da leggere tutto d’un fiato che oltre a essere una lettura piacevole insegna come insieme agli amici ogni cosa sia più facile da superare.